“La cooperazione ha finalmente anche in Italia un giornale che ne propugnerà i molteplici interessi, che accoglierà le forze sparse, che sarà il tramite delle associazioni per comunicare tra loro, per aiutarsi di consigli e di conforti; che infine, rincuorando gli incerti, illuminando i dubbiosi, gioverà a suscitare fra quanti lavorano un nuovo fervore di bene, diffondendo ovunque i principi del reciproco amore. Questa rivista intende essere un campo aperto a tutte le idee oneste e pratiche che hanno per iscopo il miglioramento economico delle classi lavoratrici, il quale non si può ottenere fuorché con l’istruzione e coll’unione delle piccole forze che dà a chi non ha, che non esercita violenza ma si espande con la persuasione e coll’esempio, è per noi la cooperazione, che crediamo destinata a trasformare i rapporti tra chi produce e chi consuma, chi lavora e chi fa lavorare, rinnovando pacificamente, sopra basi di giustizia, l’ordinamento sociale”.
Con queste parole nasceva la rivista La Cooperazione Italiana.
Ad oltre 100 anni dalla sua prima pubblicazione, possiamo affermare che gli auspici dei cooperatori ottocenteschi si sono realizzati. Oggi la cooperazione è una grande forza economica e sociale, che ha saputo crescere ed evolvere non rinunciando ai valori che ne contraddistinsero la nascita.
La rivista “La Cooperazione Italiana” nata a Milano nel 1887, come strumento di informazione per le cooperative associate alla Federazione delle Società Cooperative Italiane, in un primo periodo fu essenzialmente dedicata alla cronaca italiana ed estera sulla cooperazione, col passare degli anni assume sempre più evidenti ambizioni editoriali. Il periodico, fino al 1919, rappresentò unitariamente i diversi percorsi culturali della cooperazione italiana. Nel novembre del 1925 la rivista, in seguito allo scioglimento della Lega delle Cooperative decretato dal prefetto di Milano, interruppe le sue pubblicazioni, per riprenderle regolarmente solo nel 1945 con la ricostituzione della Lega.
La Cooperazione italiana è una fonte preziosa per lo studio della cooperazione, per i ricercatori per i cooperatori, per gli insegnanti, per gli appassionati nonché le persone curiose di conoscere la storia della realtà cooperativa. Gli articoli sono spesso accompagnati da una componente illustrativa: l’ immagine fotografica, i disegni e bozzetti, ed anche numerose inserzioni pubblicitarie d’epoca.
Da queste considerazioni, ulteriormente avvalorate dalla completezza quasi unica nel panorama nazionale della collezione della rivista posseduta dal Centro, ha preso avvio il progetto di costituzione di una banca dati della rivista.
La base dati, realizzata dal Centro in collaborazione con l’IBACN della Regione Emilia-Romagna, è la versione digitale delle annate della rivista Cooperazione Italiana dal 1887 al 1980 includendo così oltre settanta anni di cronache, notizie, realizzazioni, avvenimenti sul movimento cooperativo italiano.
Quest’opera di digitalizzazione, consente un accesso facilitato al periodico, senza difficoltà di lettura per il pubblico, che può autonomamente navigare negli articoli selezionati, procedendo anche alla stampa su carta, favorendo così la conservazione delle pagine originali della rivista. La digitalizzazione del periodico è stata realizzata tenendo conto delle indicazioni suggerite dalla Biblioteca Digitale Italiana per consentire eventuali politiche di integrazione e valorizzazione delle risorse elettroniche italiane.